Cosa facciamo, dove andiamo? Non sono domande esistenziali ma considerazioni sul prossimo viaggio da organizzare in famiglia in soli 4 giorni. Il tempo è avaro, la voglia di macinare chilometri in macchina manca completamente. Michela propone la Croazia, io ho qualche dubbio ma acconsento.Il lato positivo, penso, sta tutto nel tempo calcolato da google maps per raggiungere Rovigno partendo dalla nostra città.
La prima tappa è Portorose, località turistica slovena famosa per i centri termali. Ci dirigiamo al porto dove riesumo la mia fuji xt10 a cui ho aggiunto da poco il 50-230 II sapendo che presto riacquisterò il 55-200, ottica che mi ha lasciato un ottimo ricordo. I turisti sono pochi, la gente sembra tutta del posto, la temperatura è gradevole. Fa eccezione un camper proveniente da Padova….
Il paese non mi impressiona particolarmente , nel tentativo di tradurre a parole la sensazione durante la visita voglio rubare un passo trovato nel blog wordpress “lookingeurope” che riporto in seguito nel virgolettato. L’ex Yugoslavia fu governata dal maresciallo Tito, figura di cui ancora oggi ho sentito parlare in qualche occasione nel nostro viaggio. Mi sembra di percepire quel senso di onnipotenza ed imponenza comunista nell’architettura civile del posto. Magari sbaglio….
“Capita a chi va in Ucraina, in Lituania o in Estonia, in Georgia, oppure in Uzbekistan e in ogni altro paese dell’immenso Impero che i comunisti mantennero in vita per più di sessant’anni, di scoprire che l’architettura ha vissuto una stagione tanto delirante quanto, vista oggi, curiosa e interessante, per diventare, in alcuni casi, decisamente sorprendente. Stessa cosa vale anche per il paesi comunisti non allineati come la vicina ex Jugoslavia.”
I ruderi della chiesa di un ex convento francescano ci danno l’unica testimonianza storica di un certo interesse.
E’ tempo di ripartire per la prossima tappa e Michela tira fuori il coniglio dal cilindro….decide di andare a conoscere Buie, piccola cittadina croata. Qui comincia la mia empatia con la maggior parte dei luoghi che abbiamo potuto visitare. Trovo molte analogie con l’adorato paese dei miei nonni, San Felice del Molise in cui in passato si stabilì una comunità croata.
Anche i contadini del posto e gli anziani mi paiono quelli di molti paesi molisani. La vita sembra scorrere tranquilla, pacifica.
Un altro tema accompagnerà il nostro viaggio, i panni stesi. Li ritroviamo in ogni posto costituendo una simpatica e variopinta coreografia che solletica l’istinto fotografico.
Vediamo anche case abbattute, non crediamo che la guerra sia arrivata in questa zona però.
Qualche variazione sul tema dei panni stesi a Buie….
Il duomo di San Servolo con il campanile merita una visita, senza alcun dubbio.
Passeggiando ho potuto notare questa finestra, preziosa testimonianza del trascorso storico del paese. Buie non credo che figuri negli itinerari turistici consueti, io ne consiglio la visita.
L’ultimo scatto in paese ed è già ora di ripartire….
Una breve sosta a Parenzo , procedendo verso sud, ci permette di visitare velocemente la città.
In periferia veniamo attirati dall’opera di alcuni graffittari…
I panni stesi attirano sempre la mia attenzione.
E’ già tempo di scappare, mi riprometto di tornare a Parenzo. Mi attira il lungomare ed il colore cristallino dell’acqua marina.
Siamo stanchi, non è una novità. Bisognerebbe andare in ferie dopo essersi riposati per poter apprezzare il viaggio. L’arrivo a Rovigno mi fa capire che sono di fronte ad una città splendida, sicuramente interessante. Non mi sbaglierò in effetti…ed la stanchezza si stempera nella mia curiosità di vivere la nuova scoperta.
I “vicoli” della città sono ricchi di vita, anche fuori stagione. Rovigno ha fascino, camminando per le vie del centro vaghe atmosfere veneziane e greche sembrano fondersi con una curiosa armonia .
Io e Michela vogliamo conoscere anche le realtà locali, ci consigliano Bale e Dignano. Sulla strada per Bale ringrazio mia moglie per aver individuato questo spaventapasseri davvero singolare. In una giornata uggiosa mette inquietudine.
Bale (Valle in italiano) è un piccolo paese ricco di storia. Purtroppo numerosi lavori con giganti ruspe che hanno squarciato il suolo della piazza principale ci hanno impedito di visitarne il centro.
Il tempo vola, vorrei dedicare più spazio al genere che prediligo…il reportage di strada. A mio parere un appassionato di fotografia che ami il genere qui può trovare molti spunti. Risaliamo in macchina appagati e decidiamo di visitare Dignano. Ci accoglie una comunità multietnica, italiani, croati, rom. Singolari alcuni murales che assomigliano a veri e propri dipinti dislocati in vari punti della città. Le strade sono piuttosto deserte ed i negozi sono chiusi, bar compresi. Non nego che l’atmosfera mi porta un po di tristezza e malinconia durante la visita in centro. Comunque anche Dignano non delude dal punto di vista storico ed architettonico.
Sembra esserci una propensione al colore anche nei rattoppi urbani….
Come in altri paesi spesso sui muri si trovano vecchie scritte inneggianti al maresciallo Tito, anche la povertà lasciata dalla guerra recente è tangibile. Continuiamo a chiederci se gli edifici diroccati siano opera del conflitto.
Voglio proporre un tributo a Sergio Endrigo trovato su un portone a Dignano, mio figlio conosceva a memoria La casa.
Arriva anche il momento di visitare Pola . Attirati dal simbolo della città, l’Arena, vi arriviamo in una giornata uggiosa. Ho conosciuto la città e mi è parsa triste, dimessa. Le gru del porto si stagliano nel cielo grigio come enormi spaventapasseri, le manca decisamente il fascino di Rovigno. Sembra che James Joyce non avesse buoni rapporti con lei , non avrei detto osservando la statua dello scrittore irlandese.
E’ sera , torniamo a Rovigno con il progetto di visitare le Isole Brioni, amate da Tito che vi trascorreva le vacanze e conosciute come luogo di villeggiatura di numerosi VIP negli anni passati. Oggi sono parco nazionale. Interessante visitare la riserva dove si trovano animali regalati al Maresciallo da numerose personalità dell’epoca.
Ci vorrebbe la bicicletta per godere appieno dell’isola , ricca di reperti romani.
E’ oramai tempo di dare l’ultimo saluto a Rovigno, di scattare le ultime fotografie cercando di cogliere lo spirito del posto così da riviverlo e ricordare.
Qualche ritratto alla famiglia…
Oramai la vacanza volge al termine. Ci rimane il tempo di visitare un incantevole borgo croato, Grisignana. Si torna indietro nel tempo, tra atmosfere ed odori di altra epoca. Il posto ci affascina, da consigliare la visita senza alcun dubbio.
E’ ora di rincasare a Brescia , ultima foto ad una coppia in dolce atteggiamento…..quello che conta è che partiamo con la voglia di tornare!