Fuji X-Pro2, qualche piccola considerazione

Non dovevo averla, non ora. Ho sempre voluto usare gli zoom e non le ottiche fisse ed ora giro con la Fuji X-pro2 corredata con il 18 f2, il 35 f2 ed il 60 macro f2.4. Un’occasione che non potevo perdere comperando un usato di 10 giorni ceduto da un anziano signore per acquistare un altro brand più adatto alle riprese video. Ora possiedo le due X-Pro ed intendo sfruttarle a lungo.

Una gita a Bobbio con visita al castello di Rivalta ed all’incantevole borgo fortificato di Vigoleno sono state occasione di prova e familiarizzazione con la nuova mirrorless Fuji.

Sulla carta le migliorie sono notevoli, 24 MP (dunque nuovo sensore e processore), otturatore meccanico che arriva a 1/8000s permettendo di usare i fissi a diaframma più aperto anche di giorno, face and eye detection, doppio slot per le schede di memoria, tropicalizzazione, regolazione diottrica del mirino. Ne tralascio molte altre focalizzando la mia attenzione su ciò che mi ha più interessato.

Il comparto af è stato rivoluzionato con l’aggiunta di numerosi punti af a rilevamento di fase e molte opzioni che non utilizzerò poiché prediligo lo scatto singolo con il solo punto Af centrale attivato.

Qui la differenza con i modelli da me provati fino ad ora si fa sentire …. la X-pro2 è veloce ed anche con ottiche che non sono riconosciute come fulmini di guerra (il 60 f2.4 macro) durante il giorno la velocità d’azione è discretamente buona.

Quello che colpisce in positivo è la miglioria generale della rapidità operativa che va a coprire diversi aspetti oltre alla velocità af già citata, la ripresa dallo standby  non è snervante, il salvataggio dei files è più veloce.

Mi sono trovato bene con l’EVF che sto sfruttando nelle prove iniziali. Fuji ne ha migliorato il refresh rate e di sera la differenza si nota.

Nei prossimi mesi focalizzerò la mia attenzione sulla qualità di immagine della X-Pro2, cercando di valutare se il passaggio da 16 mp a 24 mp ha portato reali benefici. Da ciò che ho potuto notare fino ad ora con alcune ottiche il dettaglio è sorprendente anche al 100% su monitor e non mi sembra che la resa ad alti ISO abbia risentito per l’aumento di densità.

Cosa non mi è piaciuto? Ho avuto qualche perplessità sui menù a cui mi devo abituare. Sono impazzito con il tasto DRIVE perché ho attivato per sbaglio il bracketing ed ho perso la possibiltà di selezionare il RAW con salvataggio dei files solo in jpg.

La rotella degli ISO non mi ha convinto molto, è scomoda da usare.

Il prezzo del corpo è elevato secondo me. Resta una macchina con sensore APSC e dovrebbe avere una collocazione diversa dalla fascia di prezzo attuale. Resta inteso che ho trovato soddisfacente il mondo della Xpro2 e , per il genere di fotografia che pratico ed in cui Fuji eccelle , le dimensioni del sensore non sono poi così fondamentali. I fissi hanno una discreta tridimensionalità, non paragonabile certo ad alcune ottiche Canon che ha mia moglie. Credo che riporterò nel mio blog le impressioni  su queste ottiche, fino ad ora non mi sbilancio.

In questo primo approccio ho poi notato che il raw converter Photoninja , da me molto apprezzato, combina pasticci sulle zone fuori gamma (bianchi bruciati) nelle scene contrastate con i RAF della Xpro2. Spero correggano il difetto con un aggiornamento softaware. Iridient da la solita sicurezza nella conversione dei files.

Qualche fotografia senza pretesa scatta a Bobbio con la cornice del mitico ponte gobbo….una con ciascuna ottica da me posseduta…

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Ottica: 18 f2

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Ottica : 35 f2

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Ottica : 60 f2.4

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Il 18 f2 è sicuramente un’ottica non molto amata da alcuni aficionados del sistema. A diaframmi chiusi io non ho notato particolari perdite di definizione ai bordi. Il purple fringing è presente nella ripresa di scene contrastate. Questa ottica comunque a diaframmi aperti sa regalare qualche soddisfazione….

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Risulta comunque adeguata la velocità di messa a fuoco per il reportage urbano…

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Il 35 f2 è un’ottica indubbiamente valida e molto veloce nella messa a fuoco.

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Il 60 macro f 2.4 è il tallone d’Achille , come ci si può aspettare da una lente macro…. grande qualità di immagine ma af più lento. Se lo si usa per ritrattistica la lente ha un fascino particolare.

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Qui siamo nella stupenda cornice del borgo medioevale del castello di Rivalta, famoso per aver ospitato una Reale inglese (Margaret d’Inghilterra) fino al 1993.

Il castello pare abitato da un fantasma molto dispettoso, mi ritorna in mente Padernello!

E’ tempo di rincasare, una visita allo splendido borgo di Vigoleno con le ultime foto…

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2 thoughts

  1. Complimenti per il sito e per le foto di Bobbio, luogo che amo molto avendovi passato l’infanzia… Una curiosità tra fotografi, proprio davanti alla panchina su cui hai ripreso tua moglie e tuo figlio ha sede uno studio fotografico condotto da credo ormai 80 anni (se non di più) dalla stessa famiglia… il padre dell’attuale proprietario era una presenza immancabile a ogni festa ed evento nel paese con la sua Rolleiflex e la famiglia ha nei decenni accumulato un archivio di migliaia e migliaia di scatti che documentano la storia e i cambiamenti del paese, dal passato agricolo anteguerra agli anni ’80. Una fondazione locale lo sta pubblicando in una serie di fotolibri ed è un documento molto interessante, se dovessi ricapitare da quelle parti vale la pena cercarli.

    Un saluto

    Andrea

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