Pitigliano, il cimitero ebraico.

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E’ la seconda volta che visitiamo Pitigliano, splendido comune nella Maremma toscana. Durante la nostra vacanza estiva  abbiamo voluto conoscere il suo cimitero ebraico. La comunità  del paese, una delle più numerose nella regione,  ha origini antiche ed oggi si è quasi completamente estinta.  L’impronta caratteristica risulta ben evidente se si visita  ” la piccola Gerusalemme”, il centro di Pitigliano, dove la popolazione  aveva la propria sinagoga con altre  attività tipiche.

E’ l’ultimo giorno di visita in Toscana e decidiamo di immergerci nell’affascinante cornice del cimitero ebraico, la cui origine risale alla seconda metà del 1500. Ci accompagna una guida molto preparata e partecipe. Fa da teatro una magnifica veduta del paese poiché il luogo è situato ai piedi del borgo.

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La nostra guida ci ricorda già prima di iniziare il  percorso l’armonia con cui convissero a Pitigliano cristiani ed ebrei, in clima di perfetta tolleranza ed integrazione. Ne è prova il rischio che molti cittadini vollero affrontare aiutando la popolazione ebraica durante la Shoah. Nella zona del tufo esistono molte grotte naturali che diventarono funzionali nascondigli per scampare all’orrore nazista. Molte sembrano essere le testimonianze sulle protezioni fornite. Ci è stato narrato che un nobile usava cavalcare un cavallo bianco o nero per poter segnalare l’eventuale pericolo di cattura. Si sono salvati tutti,  sembra non aver avuto la stessa sorte chi decise di abbandonare la zona  ritenendola non sicura.

Due particolari degni di nota nella visita al cimitero testimoniano l’integrazione delle due comunità religiose. La presenza di un angelo e la raffigurazione di una bimba su una tomba, consuetudini non presenti nella tradizione funebre ebraica, dimostrano l’influenza reciproca delle due culture.

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La visita ha termine, rimane poco tempo oramai. Scorgiamo la tomba di un rabbino.

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I sassi non appassiscono come i fiori, vengono posti a ricordo della visita al defunto.

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E’ ora di seguire il rito del lavaggio delle mani, si lascia la morte per tornare alla vita. Una semplice raccomandazione, col cuore…..è da visitare!

Le foto sono state scattate con la mia Fuji Xpro2, il 18 f2, il 35 f2 ed il 60 f2.4.

 

 

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