Fuji X-pro2, il mio punto di vista con il Firmware 2.

La Fuji X pro2 con 3 ottiche fisse costituisce il mio attuale corredo. Ho voluto tenere anche il modello precedente , X pro1, faccio fatica a separarmi dai corpi di buona fattura.

Da tempo era nota l’uscita del firmware 2 , avrebbe apportato migliorie tali da livellare le prestazioni  con l’ultimo modello della casa, la Fuji XT2. Le novità sono molte, per il sottoscritto quello che conta è l’aumento dell’accuratezza del PDAF (autofocus a rilevazione di fase). Io infatti fotografo con il solo punto centrale autofocus, in modalità singola ( non con af continuo) ed uso EVF.  L’acronimo PDAF ( Phase detection autofocus) viene usato per descrivere il meccanismo autofocus comune al mondo reflex in cui l’immagine (luce riflessa) viene duplicata e con percorsi leggermente differenti viene proiettata su una coppia di sensori AF. Per farla breve il sistema tramite questi sensori a coppia, ponendo in “fase” le due immagini proiettate, decide dove è posizionato il piano di messa a fuoco e lo comunica al motore della lente. Questa procedura è veloce, se i sensori af vengono posti sul sensore principale ( quello della X pro2 ad esempio) è anche più precisa. Io ho lottato con alcune ottiche sulle reflex per evidenti problemi di frontfocus o backfocus non correggibili con la microregolazione, bisogna ricordare che i loro sensori af sono fisicamente separati dal CMOS. Un punto debole di questo sistema è che la scena deve essere contrastata per permettere la messa a fuoco, dunque le situazioni di scarsa luminosità mettono in crisi questo meccanismo.

Bisogna però ricordare che la Fuji X pro2 possiede anche l’autofocus a contrasto ( l’unica modalità presente su X pro1 che è notoriamente più lenta). Il sistema è più rudimentale, la messa a fuoco avviene direttamente sul sensore CMOS basandosi sul massimo contrasto ottenibile. E’ ovvio che solamente l’immagine ” a fuoco” lo presenterà. E’ sicuramente meno veloce ma più preciso.

Tirando le somme, sperando di aver ben compreso ciò che scrivo, il sistema AF Fuji è di tipo ibrido coniugando le due modalità descritte. Un algoritmo usato sulla nuova XT2 ha permesso di migliorare fattivamente la performance AF.

Grazie a due “amici virtuali” di una comunità fotografica (Alex90 e Roberto F) ho imparato ad utilizzare il tasto AE-L per il blocco della messa a fuoco (dal menu è possibile impostare questo tasto al posto del classico AF-L), svincolando di fatto il pulsante di scatto dal  blocco della messa fuoco ed esposizione con la pressione a metà corsa.  Ho posto  il selettore AF della macchina sulla modalità M. Questa pratica ha permesso una notevole miglioria ( oramai ampiamente rodata) sulla precisione di messa a fuoco del mio fisso 18 f2 che ha riconquistato la mia simpatia dopo evidenti errori grossolani sulla scelta del piano di messa a fuoco.

Con queste premesse la domanda è scontata….le migliorie ci sono state? La mia impressione sull’autofocus è positiva rispetto alla release firmware precedente tenendo conto che il collo di bottiglia è spesso rappresentato dalle ottiche. Sembra quasi che il classico “tentennamento” della messa a fuoco a contrasto sia diminuito. Il 60 macro f 2.4 appare meno incerto e più preciso, questa è una lente sotto costante osservazione perché mi regala risultati alterni, mi sa sbalordire in certi scatti ed innervosire in altri. Solo il tempo comunque darà una valutazione più accurata.

Altro punto per me interessante è la scomparsa del micromosso dovuto probabilmente alla mia scelta dei fissi senza stabilizzatore. E’ ragionevole credere che questa problematica sia sporadica essendo legata ad accoppiate particolari ( diversi corpi con il 18-55 ad esempio ed OIS attivato in modalità 1 o 2) e notata da pochi utilizzatori del sistema. Per me è stata una piccola piaga che ha allontanato la mia attenzione dal sistema per alcuni mesi. Non nego che mi sarebbe piaciuto provare il 18-55 sulla X pro2 con l’impostazione AE-L descritta in precedenza, mi coglie il dubbio che la pressione del pulsante di scatto possa influire su tale mosso. Il discorso è complesso ma non sveglio il cane che dorme….forse posso considerare esaurito il problema.

Venendo ai convertitori RAF la partita si chiude in poco tempo. Reputo Iridient e Photo Ninja gli unici programmi all’altezza, la loro demosaicizzazione dei files provenienti dalla complessa matrice Xtrans mi convince. Ho scaricato anche la demo di ON1 photo Raw, le premesse sembrano ottime. Prediligo Photo Ninja anche se non possiede i profili di correzione prospettica delle ottiche, rimandando manualmente ad una correzione geometrica laboriosa e non immediata. Mi aggradano i colori “vivi e partecipati” che questo software sa dare agli scatti della X pro2. Iridient mi sembra “ammazzare” le cromie Fuji con una resa più neutra, resta forse il miglior raw converter per quantità di dettagli estratti. Chiaramente il parere è personale, se piacciono i colori neutri di Iridient il gioco della scelta è presto fatto per chi usa il Mac . Gli aficionados della piattaforma Adobe rimarranno delusi, chi considera come “must” lightroom o photoshop e non vuole provare altri RAF converters o scatta direttamente in jpg ( a me non fanno impazzire) o si rassegna con il rischio di cestinare il sistema ( leggasi numerosi casi di lamentele sulla resa acquerello del fogliame e cristallizzazione delle rocce riprese in lontananza, etc.). Una considerazione , Fuji secondo me commette un errore ad offrire Silkypix come raw converter. La sua resa è distante dalle performances dei programmi che ho già citato.

Per il resto i soliti piccoli appunti, andava per me messo un “fermo ” sulla ghiera della compensazione dell’esposizione. Si sposta con una facilità estrema , alle volte solamente estraendola dalla borsa fotografica.. Invidio poi la ghiera delle sensibilità ISO della XT2, cambiare questo parametro sulla X Pro2 è un vero incubo….per fortuna uso quasi esclusivamente 200 ISO.

Integrerò la mia riflessione più avanti se mi viene in mente altro.

Chiudo postando una serie di scatti effettuati a Feltre durante il mercatino dell’antiquariato che si tiene ogni mese. Nulla di che come levatura fotografica, posso solo dire che l’autofocus con il nuovo fw 2 mi è sembrato più prestante anche negli scatti successivi a questa occasione.

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2 thoughts

  1. Bella la Pro2 ma non trovo ancora ragioni per sbarazzarmi della X-E2 e 2 corpi macchina sono davvero troppi per i miei modesti usi.
    Irident non l’ho mai usato ma ne ho sempre sentito parlare bene da tutti. Un peccato esista solo per macOS. PN si’ e’ fantastico ma l’ho abbandonato in favore del snobbato RFC EX 2 che trovo semplicemente fantastico per il suo ottimo algoritmo di demosaicing e per il supporto alla simulazione dei film che in PN, purtroppo, manca.

    Belle le sue foto!

    Saluti,

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  2. Grazie, ho visto che anche tu hai un sito, lo guarderò con calma.
    Photoninja ha anche altre mancanze, non corregge geometricamente le ottiche. Silkypix ha dei colori davvero accattivanti ma per me la resa nei dettagli è inferiore agli altri raw converter. Chiaro, dipende dal tipo di fotografia che si fa, se si pratica reportage la scelta del programma ha poca importanza.
    Iridient mi pare abbia profili pellicola solo per i sensori a 16 mpx. Io ha ancora X-Pro1 e non me ne sbarazzo. Per certi versi la sua resa è ancora unica. Più passa il tempo e più mi convinco che il vero investimento sono le ottiche.
    Un saluto, Gianluca

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