Cosa si può fare in Febbraio avendo a disposizione cinque giorni di vacanza?
La proposta arriva da mia moglie. L’anno scorso infatti , in questo mese , Michela pianifica una visita nella parte meridionale della Sardegna. Io sono perplesso, punterei ad altre mete ma conto sulla “rodata” capacità organizzativa della mia metà. Decido di riproporre la nostra esperienza in questi giorni, Marzo 2019, al ritorno da un tour con la famiglia in Provenza e Costa Azzurra. Durante il viaggio in macchina da Antibes a Brescia parliamo di ciò che ci è piaciuto, partecipa anche Niccolò, in realtà scopriamo che la Sardegna ci manca.
Ripercorro le principali tappe del nostro itinerario proponendo qualche fotografia scattata con la Canon 6d Mark II e lo zoom Canon 24-105 IS STM f3.5-5.6. Come al solito non ho la pretesa di offrire spunti fotografici di assoluto interesse……
Atterriamo a Cagliari e subito visitiamo la città. Non ho aspettative “alte” ma mi devo ricredere. Il capoluogo esercita su di me un’attrattiva particolare, il quartiere di Castello affascina, la cattedrale di Santa Maria merita una visita. Si percepisce che il capoluogo ha carattere.
Questa era la vista dal terrazzo del nostro bed and breakfast…..
Decidiamo di visitare le saline di Molentargius , apprendiamo che appartengono ad un parco regionale importante. Oggi non vengono più utilizzate. Percorriamo a piedi quasi cinque chilometri rendendoci conto che la visita avrebbe meritato tempi più ristretti. Sono ancora visibili strutture le industriali dismesse negli anni ottanta.
Arriviamo al Poetto, la spiaggia dei cagliaritani.
Le nubi si addensano sopra le nostre teste ed il colore dell’acqua assume una tinta verde smeraldo molto intensa. Siamo in spiaggia a fotografare ed all’improvviso ci assale una grandinata. Faccio appena in tempo mettere al riparo l’attrezzatura fotografica, Michela e Niccolò stanno già scappando. Non riesco a coprire bene il viso con le mani, credo sia la prima volta che gli enormi chicchi di ghiaccio mi fanno male…lo spettacolo è comunque assicurato.
Ci dirigiamo verso Villasimius, ci affascina il colore del mare.
C’è vento a Porto Giunco. La spiaggia è rinomata , la sabbia è bianca e finissima al tatto. Suggestiva la Torre spagnola. Siamo gli unici visitatori, cerco di scattare a Niccolò qualche foto ma la sabbia alzata dal vento è sferzante. Il posto merita, ne consiglio la visita “fuori stagione”.
Ed eccoci a Nora, splendida area archeologica ad ovest di Cagliari situata all’estremità del capo di Pula, prima città fenicia della Sardegna. La guida è molto preparata ed appassionata, il contesto si dimostra di assoluto interesse. Apprendo in questi giorni che è possibile effettuare un virtual tour grazie ad un visore 3D….. La stele di Nora, visibile nel museo di Cagliari, costituisce il documento più antico su cui si legge il nome “Sardegna”. Chiunque voglia visitare la parte meridionale dell’isola dovrebbe considerare questa meta.
Qui propongo una vista di Nora dalla torre spagnola del Coltellazzo.
Sulla strada verso Chia ci fermiamo a visitare qualche spiaggia. Dal punto di vista fotografico i panorami sono interessanti.
Ed eccoci sulla rinomata spiaggia di Chia, la sabbia è bianca e finissima. C’è pochissima gente. Il mare è limpido, il tempo nuvoloso non appanna i suoi colori.
Il gestore del bed and breakfast ci consiglia caldamente di visitare la spiaggia della Tuerredda, la strada provinciale 71 è uno dei ricordi più cari della Sardegna. Non si dimentica.
In ogni gita c’è il “fuoriprogramma”: Tratalias nella regione del Sulcis meriterebbe una visita…noi l’abbiamo scoperta casualmente.
L’itinerario pianificato da Michela comprende la cittadina di Sant’Antioco. Da considerare assolutamente la visita alla basilica di Sant’Antioco Martire.
Sono interessanti le numerose spiagge dell’isola di Sant’Antioco. Dal punto di vista fotografico sicuramente…
La spiaggia di Cala Lunga mi ha colpito….impressionante il numero di meduse che abbiamo contato. Non è stato possibile immergere i piedi in acqua, rito che compiamo spessissimo.
Sulla strada per Calasetta si possono ammirare questi scenari. E’ ora di prendere la nave per l’Isola di San Pietro.
Giungiamo a Carloforte, qui ho appreso l’influenza ligure della città gemellata con Pegli.
Capo Sandalo è una meraviglia, forse il posto più affascinante che ho visitato in Sardegna.
La vacanza sta volgendo al termine. Decidiamo di visitare Carbonia, nel Sulcis…la storia di questa “giovanissima” città è interessante. Fu costruita per ospitare i lavoratori nelle miniere durante il periodo fascista. Nel 1935 l’Italia conquistò l’Etiopia facendo uso di armi chimiche ( si scrisse una pagina storica orrenda). La società delle nazioni pose l’embargo e dunque fu necessario procurasi energia attraverso l’estrazione del carbone di cui è ricco il sottosuolo del Sulcis.
Ci rimane il tempo per visitare la Necropoli di Montessu, sito archeologico prenuragico che vanta circa 40 tombe. La nostra guida è appassionata, guarda spesso a terra….sostiene che si possono trovare reperti interessanti ( suppongo parli di monete).
Due parole sulla Canon 6D mark II e lo zoom 24-105 IS STM, accoppiata che ora non possiedo più avendo acquistato la Canon eos R. La reflex , a dispetto dell’impronta prettamente amatoriale e della tanto pubblicizzata leggerezza, mi è sembrata discretamente robusta. Io non ho le mani molto grandi, ho trovato ottima l’ergonomia. La più grossa sorpresa è stato il comparto autofocus. In modalità Af singolo con il solo punto centrale attivato la velocità di messa a fuoco è incredibile rispetto alla 6D. Non delude. Ho storto il naso con qualche ottica a causa dei famigerati problemi di front-back focus. Nello specifico la 6D mark II con due modelli di Canon 85 1.8 USM si è dimostrata totalmente inaffidabile alla massima apertura, con un Canon 100 2.8 macro usm i risultati non sono stati soddisfacenti a causa dell’incostanza di messa a fuoco. La taratura ” on camera” non ha risolto l’imprecisione nella messa a fuoco. Il passaggio al sistema mirrorless ha azzerato radicalmente queste problematiche ( ne ha introdotte altre però).
La qualità di immagine a bassi ISO, scattando in formato RAW ed utilizzando il converter Capture One, è discreta. Il rumore nelle zone in ombra mi sembra paragonabile a quello ottenuto con la 5D mark III. Non si può “strapazzare” molto l’immagine ( tentare di recuperare l’esposizione) se si vuole preservare la sua qualità. Ad alti ISO la resa è assolutamente convincente.
Non condivido assolutamente le feroci critiche mosse contro questa reflex. Grazie al costo attuale potrebbe essere assolutamente appetibile.
Non mi manca invece lo zoom amatoriale 24-105 IS STM. L’ottica ha un’ottima velocità di messa a fuoco ma la resa a alle focali medie (35mm-70mm) è deludente ai bordi anche a diaframmi chiusi ( f8 ad esempio). Buono il comparto di stabilizzazione.
Insomma….che dire? Se dovessi riassumere o condensare in un concetto la mia esperienza in Sardegna mi verrebbe da pensare ad “equilibrio”, “armonia”. La sensazione durante il viaggio è costante : c’è tutto quello che ci deve essere ed è tutto assolutamente bilanciato….arte, storia e natura si amalgamano alla perfezione.
Già pianifichiamo di visitare la parte settentrionale dell’isola……
Rieccomi! Ma non lo aggiorni più il tuo blog?
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Sono pigro 🙂
Si , avevo intenzione di postare altro. Ci sto girando attorno da un po.
Grazie per la tua attenzione!
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